Fondazione Antonio Ratti

Christina Mackie

People Powder

MOSTRA
20 Luglio–9 Settembre 2018
Spazio Culturale Antonio Ratti

People Power, la personale di Christina Mackie presso lo Spazio Culturale Antonio Ratti, ex Chiesa di San Francesco, a Como, ha preso spunto da Yellow Machines, uno dei tre elementi che componevano la personale dell'artista, tenutasi alla Tate Gallery di Londra nel 2015.

Riproposta a San Francesco,Yellow Machines rispondeva all'architettura austera della chiesa romanica con un'esplosione di colore e con la sua complessa struttura verticale, progettata per sostenere leggeri imbuti di garza. Solida ma apparentemente precaria - sembrava infatti ancorata ad una colonna solo da una cinghia di sostegno arancione - la scultura suggeriva una funzione misteriosa, come una "macchina celibe" per il filtraggio.

I temi del filtraggio, traduzione, riduzione e transazione fra diversi formati e media, centrali nel lavoro di Mackie degli ultimi anni, attraversavano tutta la mostra nell'ex chiesa di San Francesco, declinati nelle varie opere. A Yellow Machines si accompagnavano infatti quattro animazioni video, Powder People, e una serie di sculture, Plastics Thinking, create appositamente per la navata minore, l'abside e la sagrestia della chiesa.

Partendo dalla nozione di "powder people" - il termine usato per definire il passaggio ottimale di grandi masse di individui attraverso strutture pubbliche come metropolitane, piazze o stadi - le animazioni usavano una tecnologia altamente sofisticata per restituire l'immagine di processi di incanalamento, pulitura e filtraggio, la cui astratta virtualità suggerisce un legame diretto con le tecnologie di controllo dominanti dell'esperienza umana contemporanea. A queste si aggiungevano, nell'abside e nella sagrestia della chiesa, installazioni composte di preformati abrasivi e rigranulati plastici, materiali derivanti dalla più avanzata ricerca nel campo della pulitura e rifinitura industriale, che l'artista ha accostato a tavoli e contenitori in plastica d'uso corrente. Mackie suggeriva così una continuità formale e ideologica tra ricerca d'avanguardia e quotidianità. La chiesa è stata trasformata non solo in uno spazio espositivo ma anche in un laboratorio in cui le connotazioni implicite ed esplicite dei vari materiali, estrapolati dalla loro funzione, risultavano amplificate.

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