Fondazione Antonio Ratti

Yona Friedman, Jean-Baptiste Decavèle, Nico Dockx

Le Musée du Quotidien - Yona Friedman Museum

WORKSHOP
30 Ottobre 2013
FAR – Villa Sucota

Yona Friedman Museum è un'architettura, un museo mobile e portatile, che è stato collocato per tre anni nel parco di Villa Sucota, accanto all'edificio principale della Fondazione Antonio Ratti, creando al contempo un ideale prolungamento della struttura ed un nuovo, ulteriore sviluppo delle attività della FAR.

Dopo l'esperienza di Friedman come visiting professor del XIV CSAV nel 2008, l'architetto e Annie Ratti hanno avviato uno stimolante dialogo il cui primo risultato si è concretizzato nell'installazione del museo a Villa Sucota. Yona Friedman Museum - Le Musée du Quotidien è un'architettura aperta, interattiva e dinamica, pensata per essere utilizzata da diversi gruppi di persone e in differenti contesti. La struttura è stata creata per ospitare ed ispirare una serie di progetti e di attività attorno al tema "Cosa significa 'esporre'?". Seguendo la filosofia di Friedman, le interazioni ed gli interventi artistici sono stati realizzati trasformando la struttura, per forma e contenuto, a seconda delle necessità, conversazioni ed idee delle persone che hanno preso parte al progetto.

Yona Friedman Museum è stata la risposta ad una serie di conversazioni e collaborazioni tra numerosi partner: Lorenzo Benedetti (allora direttore del De Vleeshal, Middelburg), Jean-Baptiste Decavèle, Nico Dockx, Yona Friedman e Annie Ratti (direttore del CSAV - Artists' Research Laboratory). É un work-in-progress artistico e architettonico, composto mediante improvvisazione, applicando le Space-Chain Techniques di Yona Friedman.

Il primo appuntamento con questo museo in progress si è svolto durante il mese di ottobre 2014 quando la struttura è stata installata da Jean-Baptiste Decavèle e Nico Dockx in collaborazione con due gruppi di studenti ed ex allievi della Royal Academy of Fine Arts di Anversa, Belgio, e dell'Accademia Aldo Galli di Como. I due gruppi hanno lavorato insieme per una settimana costruendo la struttura del museo mobile, un'Iconostase, composta di 500 anelli in acciaio, di 150 cm di diametro l'uno, collegati tra loro.

L'anteprima del progetto è stata anche l'occasione per presentare al pubblico tre volumi: il nuovo libro di Yona Friedman: How to exhibit?, il volume Moi di Liliana Moro e il risultato del XIX CSAV The collect work di H.C..

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