Fondazione Antonio Ratti

Ana Vaz, Margherita Mendes

Cinema Permanente #3 || Apiyemiyekî? (2019) / Olhe Bem as Montanhas (2018)

EVENTO
14 Febbraio–14 Marzo 2025

Per il terzo incontro di Cinema Permanente, l'artista e filmmaker brasiliana Ana Vaz presenterà due lavori che affrontano parallelamente la problematica della distruzione degli ecosistemi e il genocidio, fisico e culturale, delle comunità indigene dell'Amazzonia perpetrati dal governo. All'intento documentaristico di salvare la memoria ambientale e collettiva dall'epistemicidio della dittatura militare si affianca l'impegno politico, per il quale gli archivi, i disegni, l'erosione delle montagne e le pitture rupestri rappresentano i primi palpiti della resistenza. La doppia proiezione sarà introdotta da una conferenza della curatrice e ricercatrice portoghese Margarida Mendes, da tempo impegnata in una ricerca interdisciplinare sui cambiamenti materiali, l'estrattivismo e il loro riflesso sulle strutture sociali e la produzione culturale, in relazione con il lavoro di Ana Vaz. Seguirà una conversazione tra le due.

I film resteranno esposti al Capriccio fino al 14 marzo.

Apiyemiyekî?

(Brasile / Francia / Paesi Bassi / Portogallo)
16mm trasferiti in 2K, suono, 27', colori e bianco e nero, 2019
commissionato per la mostra antologica Meta-Archive 1964-1985: Space for Listening and Reading on the Histories of the Military Dictatorship in Brazil (SESC-Belenzinho, São Paulo, Brazil)
coprodotto da: Spectre Productions, Stenar Projects e Ana Vaz

Il film è un ritratto cinematografico che parte dalla Casa de Cultura de Urubuí, l'archivio dell'educatore e attivista per i diritti degli indigeni Egydio Schwade, che si trova nella sua casa a Presidente Figueiredo (Amazzoni), dove sono custoditi più di 3.000 disegni prodotti dai Waimiri-Atroari, una popolazione nativa delle Amazzoni Brasiliane, durante la loro prima alfabetizzazione.
I disegni documentano e ricostruiscono visualmente la memoria collettiva del loro processo di apprendimento, delle loro prospettive e del loro territorio, e allo stesso tempo testimoniano una serie di attacchi violenti a cui sono stati soggetti durante la Dittatura Militare in Brasile.

Olhe Bem as Montanhas
16mm trasferito in 2K, 30', suono 5.1, 2018
commissionato da: Le Conseil Régional des Hauts-de-France, Fundação de Amparo à Pesquisa of Minas Gerais, The Federal Estate of Minas Gerais (Brazil), The International Relations Service of the University of Lille, Le Fresnoy Studio National des Arts Contemporains

"Guarda alle montagne da vicino!": la frase è stata coniata dall'artista Manfredo de Souzanetto durante gli anni della dittatura in Brasile. Le attività di estrazione mineraria stavano distruggendo gli ecosistemi dello stato del Minas Gerais, nel sud-ovest del paese. Attraverso il montaggio, Ana Vaz traccia dei paralleli tra questa regione e il distante Nord-Pas-de-Calais nella Francia settentrionale, anch'esso segnato da anni di estrazione. Da un lato, le montagne erose affliggono i suoi abitanti con i loro mortali pendii. Vuote e sventrate, queste montagne diventano il ricettacolo di una memoria spettrale. Dall'altro lato, in Francia, gli scarti dell'attività mineraria sono diventati essi stessi montagne e serbatoi di biodiversità, dove il confine tra natura e tecnologia è ora impossibile da tracciare. La poesia ha la precedenza su ogni discorso ambientale o di attivismo - come nella scena in cui gli scienziati misurano i pipistrelli al chiaro di luna. Qui, "guardare più da vicino" porta il focus del film verso il dettaglio, i materiali visuali e sonori. Eppure, questi non sono mai separati dalla sfera politica: uno scatto del cielo preso dal fondo di un burrone è sufficiente per evocare i fantasmi dei popoli indigeni sradicati, e le cui pitture murarie continuano ad essere presenti. (Charlotte Garson, Cinéma du Réel)

Cinema Permanente è un progetto a lungo termine che prevede l'alternarsi di film d'artista visibili per la durata di un mese all'interno di una sala cinematografica allestita ad hoc.
Il programma propone film che documentano esperienze di attivismo ecologico dal basso o investigano il rapporto tra pratiche artistiche e ambientali, alternando documentari d'artista a fiction.

info e prenotazioni: far@fondazioneratti.org

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