Fondazione Antonio Ratti

Giorgio Verzotti

L’oggetto d’uso nell’arte contemporanea

CONFERENZA
10 Luglio 1996
Spazio Culturale Antonio Ratti

Giorgio Verzotti

L’oggetto d’uso nell’arte contemporanea

Download (PDF)

Ascolta su Soundcloud

Giorgio Verzotti analizza la presenza e la funzione dell’oggetto d’uso nell’arte contemporanea: dai frammenti di giornale e carta da parati dei cubisti agli oggetti utilizzati dai dadaisti per riportare l’opera d’arte nel campo dell’esperienza, fino al sovvertimento della funzione operato dai surrealisti e al ready made di Duchamp. Un’ulteriore evoluzione è segnata dal secondo dopoguerra, in cui la nascita della Pop Art porta all’appropriazione, “se non degli oggetti veri e propri, delle immagini della civiltà massificata e consumista”. Se gli anni Sessanta si contraddistinguono per un’attenzione quasi maniacale all’oggetto, il decennio successivo, a partire dalle rivolte del ‘68, segna un rifiuto totale dell’oggetto e della sua estetica commerciale, per tornare invece alla “materia intesa in senso originario e primario”. Ultima tappa di questo percorso è l’arte concettuale, in cui “l'oggetto è eclissato dal puro processo eidetico documentato con scritte o fotografie” e se ritorna, come fa in Kosuth, diventa pura documentazione del linguaggio verbale nel suo rapporto con la realtà.

Giorgio Verzotti (Boca, 1953) è critico e curatore d’arte. Ha insegnato all’Accademia Carrara di Bergamo, all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, alla NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e. Fa parte del Comitato Scientifico della Fondazione Antonio Ratti di Como e della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Dal 1991 al 2001 è stato curatore (dal 1999 curatore capo) del Castello di Rivoli – Museo d’arte contemporanea a Rivoli (Torino), mentre dal 2002 al 2005 è stato capo curatore del MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Per il Castello di Rivoli ha curato mostre di Giulio Paolini, Wim Delvoye, Giuseppe Penone, Guillaume Bijl, Enzo Cucchi, Carla Accardi, Haim Steinbach, Maurizio Cattelan, Mona Hatoum, ; Armando Testa, Shirin Neshat, Wolfgang Tillmans, Keith Haring, Pier Paolo Calzolari, fra gli altri. Per il Mart ha curato le mostre Nuovo spazio italiano, 2002; Il racconto del filo, con Francesca Pasini, 2003, Skin Deep. Il corpo come luogo del segno artistico, 2003, Montagna. Arte Scienza Mito, 2003; Sale di lettura. Giulio Paolini dialoga con la collezione permanente, 2004, Carol Rama 2004; Mimmo Jodice dalla collezione Cotroneo, 2004; Il Bello e le bestie, con Lea Vergine, 2004; Runa Islam, 2005; La danza delle avanguardie, 2005; Douglas Gordon, 2006, fra le altre. Ha curato numerose mostre per altre istituzioni, scrive regolarmente per riviste come Artforum e Flash Art e tiene lezioni e conferenze in istituzioni italiane e europee.



Please rotate your phone

Queto sito utilizza cookie